Il Credito Cooperativo italiano ha attivato un programma di raccolta fondi denominato “Emergenza terremoto in Emilia”, con l’obiettivo di sostenere la fase di prima emergenza e la ripresa, quanto prima, delle attività economiche e produttive a seguito del sisma che ha colpito vaste zone delle province di Ferrara e Modena nella notte tra il 19 ed il 20 maggio scorsi.
E’ stato attivato un conto corrente presso Iccrea Banca - intestato a Federcasse - con la causale
“Emergenza terremoto in Emilia”
IBAN IT05 R 08000 03200 000800032001
Questa iniziativa, a carattere nazionale, si somma alle diverse già attuate sul territorio da parte delle Banche di Credito Cooperativo della regione sin dalle prime ore successive al sisma. In particolare, Banca Centro Emilia (Ferrara) - che ha filiali a Finale Emilia, Sant’Agostino, Buonacompra, i luoghi in cui le scosse hanno inferto i colpi più duri alle abitazioni dei privati, al patrimonio artistico e alle attività produttive – ha stanziato sin da subito un plafond iniziale di 10 milioni di euro destinato a finanziare le opere di ricostruzione. La BCC ha inoltre attivato un’iniziativa di solidarietà attraverso la sottoscrizione di un’obbligazione etica, garantita dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle BCC, della durata di 5 anni al tasso del 3% che andrà a incrementare il plafond già stanziato dalla BCC. Emilbanca (Bologna) ha invece messo a disposizione 30 milioni per i privati ed altri 30 per le imprese, con particolare riguardo a quelle agricole, attivando una moratoria di 12 mesi sui finanziamenti che riguardano immobili danneggiati dal terremoto.
Il Credito Cooperativo, con il coordinamento di Iccrea Holding SpA, sta inoltre lavorando alla definizione di ulteriori misure a beneficio delle imprese e delle famiglie produttrici del territorio.
In collaborazione con la Federazione Emilia Romagna delle BCC e con le Banche locali interessate saranno individuate le iniziative più urgenti da sostenere, anche in virtù della particolare conoscenza del tessuto sociale ed economico di una zona ad alta vocazione imprenditoriale, pesantemente colpita, forse più di quanto si possa evincere dalle immagini televisive, nella sua più profonda realtà produttiva. Un evento drammatico che minaccia la ripresa e l’uscita dalla crisi che si stava avviando. |