In questi tempi difficili, imprese e famiglie raccontano di rapporti faticosi con gli istituti bancari relativamente al tema della concessione del credito. Premesso che non tutte le banche si comportano allo stesso modo (al 31 settembre 2011, gli impieghi delle 15 Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia hanno superato i 5 miliardi di euro, in crescita del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2010) la riflessione delle Bcc (le banche più diffuse in regione), pone l’accento su tre aspetti che mettono bene a fuoco il momento attuale.
Il primo riguarda il mercato che sta chiedendo al sistema bancario di rispettare fin da subito (nonostante la normativa prevedesse un approccio più graduale) la restrittiva normativa di Basilea 3. Si tratta dell’accordo approvato dal Comitato dei governatori delle Banche centrali che impone requisiti patrimoniali più severi per l'operatività delle banche, in modo che gli istituti abbiano più risorse per resistere a una crisi come quella dei mutui subprime che, partita dagli Usa, ha messo in ginocchio il sistema finanziario internazionale. Questa prospettiva significa maggiori esigenze di capitale da parte delle banche e un utilizzo "parsimonioso" di quello esistente, soprattutto attraverso strumenti di mitigazione degli assorbimenti di patrimonio.
Il secondo si riferisce alle tempeste finanziarie di questi mesi che hanno portato a un problema serio di credibilità dell’Italia, facendo aumentare sensibilmente il costo della raccolta, la “materia prima” necessaria alle banche per erogare credito. E se il costo della materia prima aumenta, non è ipotizzabile che il costo del prodotto finito resti fermo. Anche perché, quando si tratta di finanziamenti, il tasso finale incorpora pure il rischio di credito che sta inevitabilmente salendo.
Il terzo è relativo all’aumento dell’imposizione fiscale. L’aumento della tassazione decretata la scorsa estate non ha risparmiato le imprese cooperative di cui sono parte integrante le Bcc, trasformandosi immediatamente in una sottrazione di risorse dal circuito del credito. Per quanto riguarda il Credito Cooperativo regionale si stima che l’ampliamento della base imponibile comporterà un maggior esborso pari a un milione e 700 mila euro. A cascata, dunque, ci saranno 34 milioni di euro in meno disponibili per le operazioni di credito.
Infine, va detto che le risorse per il credito vengono attinte dai risparmi, dai depositi. Per le “banche di comunità” quali sono storicamente le Bcc, è essenziale mantenere vivo il rapporto con i propri territori di competenza che non stanno in luoghi “internazionali”, proprio per poter essere pronte, con continuità ed efficacia, a rispondere alle esigenze quotidiane delle famiglie e delle imprese. |